giovedì 31 marzo 2016

Francesco, Papa della misericordia


Il tema della misericordia è una costante di Papa Francesco: richiamata già nel suo motto da vescovo, Francesco, nel quinto giorno del pontificato durante la  prima Messa con i fedeli, dedica alla Misericordia l’intera omelia: “Il messaggio di Gesù è la misericordia … è il messaggio più forte del Signore”.
La parola misericordia diventa protagonista nella conversazione comune dei fedeli e approda nelle Reti Sociali dove si afferma tra i temi più ricorrenti nella comunicazione digitale. A fare da catalizzatore è naturalmente il magistero del Papa che dalla misericordia prende linfa per restituirla poi in molteplici frutti. Un esempio eloquente, al riguardo, è il discorso che Francesco pronuncia alla chiusura del Sinodo per la Famiglia:   “L’esperienza del Sinodo ci ha fatto anche capire meglio che i veri difensori della dottrina non sono quelli che difendono la lettera ma lo spirito; non le idee ma l’uomo; non le formule ma la gratuità dell’amore di Dio e del suo perdono. Ciò non significa in alcun modo diminuire l’importanza delle formule, delle leggi e dei comandamenti divini, ma esaltare la grandezza del vero Dio, che non ci tratta secondo i nostri meriti e nemmeno secondo le nostre opere, ma unicamente secondo la generosità illimitata della sua Misericordia”. (Discorso 24 ottobre 2015, chiusura Sinodo)


Pakistan, dopo la strage, parola d'ordine "misericordia"

Joseph Coutts, presidente della Conferenza Episcopale cattolica ricorda che "Da cristiani, la nostra missione è essere testimoni di pace e di misericordia in un paese sconvolto dal terrorismo. E solo l'amore di Cristo Risorto fa sì che non perdiamo la speranza". Parole che stridono quasi dopo la strage di cristiani del giorno di Pasqua, specialmente di donne e bambini. Famiglie cristiane che volevano semplicemente trascorrere in serenità la giornata di Pasqua nel Gulshan-e-Ipbal  Park, un'area verde organizzata per pic-nic e momenti di relax anche per gli studenti del vicino complesso Universitario del Punjab. Il Pakistan ha vissuto tre giorni di lutto per questi terribili eventi, in cui le Chiese hanno alzato  invocazioni di pace e giustizia, e i Leader cristiani e musulmani hanno ribadito il rifiuto della cieca violenza e l'impegno comune per la pace.

Madre Teresa, icona di misericordia


 
Madre Teresa sarà proclamata Santa il prossimo 4 settembre, ma era già santa per noi Indù; a parlare è Navin Chawla scrittore, filantropo e biografo della religiosa che ha frequentato per 23 anni, pur rimanendo rigorosamente Indù. L'eredità di Madre Teresa, a vent'anni circa dalla sua scomparsa, va oltre l'India, appartiene al mondo ed è un esempio universale di misericordia attuata; è un anima troppo grande per essere contenuta in un unico Paese. Navin Chawla ha scritto una biografia best-seller, tradotta in 14 Paesi e ora continua l'opera appresa dalla suora di Calcutta, investendo buona parte dei proventi della biografia, in lebbrosari e centri per la cura di bambini non-udenti.

venerdì 25 marzo 2016

Siria, se la violenza genera Misericordia

L'Arcivescovo maronita Samir Nassar, racconta come la comunità cristiana, in un contesto gravemente ferito dalla guerra, viva esperienze di compassione e solidarietà. La violenza che da cinque anni lacera la Siria è divenuta fonte e generatrice di misericordia per famiglie, preti di ogni confessione, consacrati. Questa comunità ferita dalla sofferenza, reagisce, con l'azione di grazia di Dio, traendo il bene anche dal male. La famiglia, baluardo della società mediorientale, assorbe il trauma dando sollievo e conforto dividendo il pane quotidiano, le stanze di casa, la vita di ogni giorno e anche i luoghi di sepoltura.

mercoledì 23 marzo 2016

Tutto parla di misericordia


Papa Francesco in Piazza San Pietro tra i fedeli - REUTERS

Papa Francesco: udienza, «tutto in questi tre giorni parla di misericordia» 

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
La nostra riflessione sulla misericordia di Dio ci introduce oggi al Triduo Pasquale. Vivremo il Giovedì, il Venerdì e il Sabato santo come momenti forti che ci permettono di entrare sempre più nel grande mistero della nostra fede: la Risurrezione del nostro Signore Gesù Cristo. Tutto, in questi tre giorni, parla di misericordia, perché rende visibile fino a dove può giungere l’amore di Dio. Ascolteremo il racconto degli ultimi giorni di vita di Gesù. L’evangelista Giovanni ci offre la chiave per comprenderne il senso profondo: «Avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine» (Gv 13,1). L’amore di Dio non ha limiti. Come ripeteva spesso sant’Agostino, è un amore che va “fino alla fine senza fine”. Dio si offre veramente tutto per ciascuno di noi e non si risparmia in nulla. Il Mistero che adoriamo in questa Settimana Santa è una grande storia d’amore che non conosce ostacoli. La Passione di Gesù dura fino alla fine del mondo, perché è una storia di condivisione con le sofferenze di tutta l’umanità e una permanente presenza nelle vicende della vita personale di ognuno di noi. Insomma, il Triduo Pasquale è memoriale di un dramma d’amore che ci dona la certezza che non saremo mai abbandonati nelle prove della vita.
Il Giovedì santo Gesù istituisce l’Eucaristia, anticipando nel banchetto pasquale il suo sacrificio sul Golgota. Per far comprendere ai discepoli l’amore che lo anima, lava loro i piedi, offrendo ancora una volta l’esempio in prima persona di come loro stessi dovranno agire. L’Eucaristia è l’amore che si fa servizio. È la presenza sublime di Cristo che desidera sfamare ogni uomo, soprattutto i più deboli, per renderli capaci di un cammino di testimonianza tra le difficoltà del mondo. Non solo. Nel darsi a noi come cibo, Gesù attesta che dobbiamo imparare a spezzare con altri questo nutrimento perché diventi una vera comunione di vita con quanti sono nel bisogno. Lui si dona a noi e ci chiede di rimanere in Lui per fare altrettanto.
Il Venerdì santo è il momento culminante dell’amore. La morte di Gesù, che sulla croce si abbandona al Padre per offrire la salvezza al mondo intero, esprime l’amore donato sino alla fine, senza fine. Un amore che intende abbracciare tutti, nessuno escluso. Un amore che si estende ad ogni tempo e ad ogni luogo: una sorgente inesauribile di salvezza a cui ognuno di noi, peccatori, può attingere. Se Dio ci ha dimostrato il suo amore supremo nella morte di Gesù, allora anche noi, rigenerati dallo Spirito Santo, possiamo e dobbiamo amarci gli uni gli altri.
E, infine, il Sabato santo è il giorno del silenzio di Dio. Deve essere un giorno di silenzio, noi dobbiamo fare di tutto perché per noi sia una giornata di silenzio come è stato in quel tempo: il giorno del silenzio di Dio. Gesù deposto nel sepolcro condivide con tutta l’umanità il dramma della morte. È un silenzio che parla ed esprime l’amore come solidarietà con gli abbandonati da sempre, che il Figlio di Dio raggiunge colmando il vuoto che solo la misericordia infinita del Padre Dio può riempire. Dio tace, ma per amore. In questo giorno l’amore, quell’amore silenzioso, diventa attesa della vita nella risurrezione. Ci farà bene pensare il Sabato Santo al silenzio della Madonna, la Credente, che in silenzio era in attesa della risurrezione. La Madonna dovrà essere l’icona per noi di questo Sabato Santo, pensare a come la Madonna ha vissuto quel Sabato Santo, in attesa. È l’amore che non dubita, ma che spera nella parola del Signore, perché diventi manifesta e splendente il giorno di Pasqua.
È tutto un grande mistero d’amore e di misericordia. Le nostre parole sono povere e insufficienti per esprimerlo in pienezza. Ci può venire in aiuto l’esperienza di una ragazza, non molto conosciuta, che ha scritto pagine sublimi sull’amore di Cristo. Si chiamava Giuliana di Norwich, era analfabeta questa ragazza, ebbe delle visioni della passione di Gesù e che poi, divenuta una reclusa, ha descritto, con linguaggio semplice, ma profondo ed intenso, il senso dell’amore misericordioso. Diceva così: «Allora il nostro buon Signore mi domandò: “Sei contenta che io abbia sofferto per te?” Io dissi: “Sì, buon Signore, e ti ringrazio moltissimo; sì, buon Signore, che Tu sia benedetto”. Allora Gesù, il nostro buon Signore, disse: “Se tu sei contenta, anch’io lo sono. L’aver sofferto la passione per te è per me una gioia, una felicità, un gaudio eterno; e se potessi soffrire di più lo farei”». Questo è il nostro Gesù che ad ognuno di noi dice: se potessi soffrire di più per te lo farei.
Come sono belle queste parole! Ci permettono di capire davvero l’amore immenso e senza confini che il Signore ha per ognuno di noi. Lasciamoci avvolgere da questa misericordia che ci viene incontro; e in questi giorni, mentre teniamo fisso lo sguardo sulla passione e la morte del Signore, accogliamo nel nostro cuore la grandezza del suo amore e come la Madonna il Sabato in silenzio, nell’attesa della Risurrezione.



Il donarsi di Dio





 
Etimologicamente, misericordia significa aprire il cuore al misero. Misericordia è l'atteggiamento divino che abbraccia, è il donarsi di Dio che accoglie, che si piega a perdonare (da     Il nome di Dio è misericordia      pag. 24).

Con la misericordia e il perdono Dio va oltre la giustizia, la ingloba e la supera in un evento superiore nel quale si sperimenta l'amore, che è fondamento di una vera giustizia (da    Il nome di Dio è misericordia pag.89-90).

martedì 22 marzo 2016

Custodire e Misericordia: tre anni di Papa Francesco

Ogni cosa che dice Papa Francesco, in pubblico o in privato ha per lui un unico obiettivo, quello di essere capito. Questo Pontificato resterà associato in modo particolare alla "parola", quindi il linguaggio, i termini e l'enfasi fonetica utilizzati da Francesco. Due "parole" risuonano in modo spiccato: custodire e misericordia. Custodire, come viene sottolineato nella sua seconda enciclica Laudato Sì, nel custodire la casa comune. Per Francesco custodire è amare e quindi donare speranza. Ci chiede di custodire Cristo nella nostra vita, per custodire gli altri, per custodire il Creato! Custodendo impariamo la Misericordia, con la quale il mondo diventa meno freddo e più giusto. Sono infiniti, da parte del Pontefice, i modi di evangelizzare la Misericordia di Dio al mondo. Papa Bergoglio ci dice che "Dio è il Padre amoroso che sempre perdona, che ha quel cuore di misericordia per tutti noi. E così anche noi impariamo ad essere misericordiosi con tutti. Invochiamo l'intercessione della Madonna che ha avuto tra le sue braccia la Misericordia di Dio fatta uomo".

domenica 20 marzo 2016

Papa Francesco sbarca su Instagram

19 Marzo 2016
Il 19 marzo è una data molto importante per Papa Bergoglio: non solo è la festa di San Giuseppe, santo molto caro al Pontefice, ma è anche il terzo anniversario della messa di intronizzazione del Papa. Francesco affida anche a questo giorno, un nuovo passo importante arrivando su Instagram, la piattaforma che permette di condividere foto. Il Santo Padre, che non sembra essere molto in confidenza con gli strumenti di comunicazione moderni, sa anche che oggi comunicare, significa saper utilizzare e avere dimestichezza con i social, utilizzati dai più giovani. Fino ad ora il Papa ha spopolato su Twitter con milioni di follower che aumentano di mese in mese e con il "Messaggio di Francesco" che è diventato un appuntamento quasi quotidiano. Quindi dopo l'impaccio dei primi selfie, Papa Francesco, è sempre più social iniziando a condividere le sue foto. La Misericordia si diffonde online, tra tweet , messaggi e scatti.

Le sei "Frontiere della Misericordia"

19 Marzo 2016
Si è svolta ieri sera a Torino la Giornata Mondiale della Gioventù Diocesana. L'invito e tema della giornata è a "Non passare oltre"e a scoprire la concretezza della Misericordia. I giovani si sono iscritti liberamente ad uno dei sei luoghi cittadini destinati alle catechesi, toccando frontiere e periferie, come spiega don Luca Ramello Direttore dell'Ufficio di Pastorale Giovanile della Diocesi. I luoghi sono stati i più diversi, il primo alla Sinagoga con una riflessione guidata dal professor Davide Sorani, mentre per la catechesi, presso l'oratorio San Luigi, don Stefano Turi riflette su "Auschwitz e il mistero del male, fin dive arriva la Misericordia?". E poi alla stazione di Porta Susa " Pellegrinaggi, viaggi, migrazioni: dove ci porta la Misericordia?", con don Ugo Bellucci. Si prosegue con Palazzo Barolo "La creatività dei Santi: come ci trasforma la Misericordia?" con don Luca Peyron; al Museo del Risorgimento "L'Italia, l'Europa, il Creato: a quali responsabilità ci chiama la Misericordia?" con don Giorgio Garrone; all'Ospedale Gradenigo "Farsi prossimi nel corpo e nello spirito: come opera la Misericordia?" con don Enrico Griffa; al Museo della Radio "Mass Media e Social Media: come comunicare la Misericordia?" con don Carlo Pizzocaro. Al termine di ogni incontro, i giovani in pellegrinaggio hanno raggiunto il Duomo, dove sul sagrato l'Arcivescovo Nosiglia ha presieduto la Liturgia della Soglia, per poi compiere il passaggio alla Porta Santa. Festa conclusiva nel chiostro della Facoltà Teologica con colori e sapori polacchi, verso la GMG di Cracovia 2016.


mercoledì 16 marzo 2016

Papa Francesco premia la maestra Hanan Al Hroub

13 Marzo 2016
La giovane docente palestinese, Hanan Al-Hroub,  vince il Global Teacher Prize 2016. A questo evento giunto alla sua seconda edizione, hanno partecipato ottomila docenti di tutto il mondo. Dieci i finalisti da Pakistan, Kenya, Regno Unito, Usa, Giappone, Finlandia, Australia, India, tutti invitati a Dubai per la cerimonia di consegna del singolare premio durante il "Global Education and Skills Forum". Papa Francesco, attraverso un video messaggio annuncia  il nome della vincitrice e nel congratularsi con lei, sottolinea l'importanza della "nobile professione" di educatore. Parte dell'educazione è, ha aggiunto il Pontefice, insegnare ai bambini come giocare perchè si impara a socializzare, la gioia di vivere, proprio attraverso i giochi. Hanan Al Hroub è cresciuta nel campo profughi di Deisha (Betlemme) ed è nata in un contesto in cui la violenza era ed è all'ordine del giorno. Questo ha compromesso la vita dei figli della docente tanto da inventare nuovi metodi di apprendimento attraverso il gioco, coinvolgendo anche i figli dei vicini. Auguri alla Maestra che insegna la Non violenza!

sabato 12 marzo 2016

Papa Francesco e le lettere con i bambini

Padre Antonio Spadaro, direttore de La Civiltà Cattolica, ha trascritto le risposte del Papa alle domande inviategli dai bambini di tutto il mondo, raccogliendole in un libro "L'amore prima del mondo. Papa Francesco scrive ai bambini". Il libro è stata un'idea della Loyola Press, una casa editrice di gesuiti di Chicago, negli Stati Uniti. I responsabili del progetto proposero a padre Antonio Spadaro di chiedere al Pontefice se fosse disponibile a fare un libro in forma di risposte a domande di bambini. La Loyola Press ha chiesto ai gesuiti e ai loro collaboratori di 29 Paesi in vari continenti di partecipare al progetto del libro. Sono pervenute 259 lettere, accompagnate da disegni, provenienti da 26 Paesi.

Due Fedi in una chiesa

9 Marzo 2016
E' notizia di questi giorni che nella cappella di via Petitti a Torino al mattino celebrano messa i cattolici e al pomeriggio gli ortodossi. La chiesa dedicata a Maria Consolatrice è condivisa, dal 21 febbraio scorso, da due comunità religiose che non si parlano da circa un millennio. Così, cattolici e ortodossi, un prete e un pastore convivono sotto lo stesso tetto e lo stesso Crocifisso. L'esempio della convivenza è un esperimento più unico che raro di ecumenismo e condivisione degli spazi per il rito. Il giorno dell'inaugurazione i due reggenti, don Mario Cuniberto per i cattolici e padre Paolo Giordana per gli ortodossi del patriarcato d'Europa, hanno anche pregato insieme. La Diocesi ha avviato una richiesta di chiarimenti.

lunedì 7 marzo 2016

XXVII Giornata Caritas diocesana

Sabato 5 marzo 2016, presso il Teatro Grande Valdocco, si è svolta la XXVII Giornata Caritas, momento di riflessione ed approfondimento sul cammino della vita di carità nella comunità ecclesiale diocesana. Papa Francesco durante la sua visita Pastorale del giugno 2015 a Torino, ha consegnato alla Diocesi un forte richiamo "Osate, siate coraggiosi!". Un procedere che è una risposta al mandato di Gesù a farsi attenti alle periferie umane. L' intervento di Mons. Nosiglia ha ricordato che la cultura è un bene e un valore per i poveri e che prima dei servizi vi è l'accoglienza alla persona.

Parroco lancia l'album delle figurine "Santini"

L'idea è di don Roberto Fiscer, della chiesa di San Martino d'Albaro, nel Genovese. Il vice-parroco dice che è un modo per far conoscere le persone più significative per la Chiesa. Don Roberto ha inoltre fondato una radio parrocchiale "Radio fra le note", da lui animata, e che trasmette in streaming e sul canale 702 del Digitale terrestre.

giovedì 3 marzo 2016

Leinì, Operazione "Colomba"

29.02.16
La parrocchia Santi Pietro e Paolo di Leinì, ha accolto in un appartamento, una famiglia di profughi siriani che vivevano da tempo in un campo profughi in Libano. Tutto ciò è stato possibile grazie al progetto Operazione "Colomba" progetto che la Diocesi di Torino sostiene da tempo e che risponde all'appello di Papa Francesco ad accogliere rifugiati nelle comunità ecclesiali locali. L'Ufficio Pastorale Migranti della Diocesi di Torino si è attivato appunto, per l'ospitalità di una di queste famiglie. Per la Chiesa torinese è un segno concreto in risposta a una situazione molto difficile, come dimostra ciò che sta accadendo ai confini tra Grecia e Macedonia, al porto di Calais e da anni nel mare Mediterraneo.

martedì 1 marzo 2016

Papa:stop alle persecuzioni contro i cristiani

29.02.16
Nuovo accorato appello da parte di Papa Francesco contro le persecuzioni dei cristiani nel mondo. Non possiamo non rinnovare, ha detto il Pontefice a proposito del"martirio dei cristiani in Medioriente e in alcune parti dell'Africa", il nostro appello a coloro che reggono le sorti politiche ed economiche del mondo, di promuovere una coesistenza reciproca basata su rispetto, riconciliazione, mutuo perdono e solidarietà.

Papa Francesco e Confindustria

26 febbraio 2016
Si è trattata di un' udienza storica per Confindustria in Vaticano. Per la prima volta in 106 anni di vita dell'Associazione, gli imprenditori sono stati ricevuti dal Papa. Il Pontefice esorta gli imprenditori all'attenzione all'uomo, alla persona concreta, al suo futuro e a quello della famiglia. Significa fare in modo che il lavoro crei altro lavoro, la responsabilità crei altra responsabilità, la speranza crei altra speranza, specie per le giovani generazioni.

Papa Francesco sempre più Social

25 febbraio 2016

L'imprenditore informatico di Instagram, kevin Systrom, è stato ricevuto in udienza privata al Palazzo Apostolico in Vaticano e le foto di rito sono finite sia sul suo profilo che in quello ufficiale del Vaticano @newsva.
Lo stesso Pontefice, il mercoledì delle Ceneri ha aperto la Quaresima con WhatsApp annunciando il Vangelo con una nota vocale. Papa Francesco ha inaugurato così, l'iniziativa "Keep Lent", promossa dal Servizio per la Pastorale Giovanile della Prelatura di Pompei.