giovedì 28 aprile 2016

Misericordia e perdono

 
 Con la Misericordia e il perdono Dio va oltre la giustizia, la ingloba e la supera in un evento superiore nel quale sperimenta l'amore, che è fondamento di una vera giustizia (da Il nome di Dio è misericordia pag. 89-90).

L'Indulgenza nella Bolla di Indizione del Giubileo

L'indulgenza del Padre si attua attraverso la sua Sposa, la Chiesa, e ci libera da ogni conseguenza. Il Papa usa il termine comune di misericordia, non come remissione della pena. Gesù offre la sua sofferenza come riparazione e in seguito, questa sofferenza viene detta Vicaria, ovvero offerta al posto degli altri. Di qui l'importanza di modelli comunicativi diversi. La riparazione è accogliere la Misericordia di Dio e le esperienze del Risorto. Aiutare la debolezza di alcuni, con la santità di altri e la memoria dei Santi. Nonostante questi chiari messaggi, il termine indulgenza, in alcuni documenti ecclesiali ritorna nelle pratiche comuni. Di fronte a questa situazione, alcuni hanno reagito con disagio, avvertendo un'incongruenza con i modelli precedenti e hanno criticato il Papa. Altri hanno ripetuto la dottrina tradizionale senza rilevare le incongruenze; altri stanno preparando nuovi modelli per trovare parole giuste per disgelare il senso che è ricevere un dono per annunciare e donare. La formula che molti hanno ripreso dal Catechismo della Chiesa Cattolica, è presentare l'indulgenza come un condono temporale del peccato già rimesso. L'avvenuta riconciliazione con Dio, non esclude la permanenza di conseguenze del peccato da cui purificarsi (l'indulgenza). Questa argomentazione è contradditoria . Da chi inflitte le pene, se Dio è misericordioso? Perchè il primo perdono, si limita alla colpa e alla pena eterna? Sant'Anselmo, che aveva studiato Diritto a Padova e conosceva il Diritto Romano e Germanico, considera la soddisfazione, con cui Gesù avrebbe compensato il Padre, secondo il rigore della giustizia. Dio non poteva perdonare senza un' adeguata soddisfazione. Questa teoria capovolgeva la dinamica della salvezza, perchè condizionava il perdono alla soddisfazione offerta da Gesù sulla Croce. Gesù  ci ha amato tanto, da morire in croce per vivere la sua missione di farci conoscere il Padre. Papa Francesco non parla di pena, ma di impronta negativa del peccato. Dal piano giuridico al piano vitale. Per questo bisogna accogliere la misericordia ed esercitarla con chi opera il male.

mercoledì 27 aprile 2016

Papa: senza Gesù, non c'è "campo"



 


 Una vita senza Gesù è come un cellulare senza campo. Così il Pontefice esordisce nel video messaggio registrato per i giovani riuniti, la sera del 25 aprile, allo stadio Olimpico di Roma per il Giubileo dei Ragazzi e delle Ragazze. Francesco continua: " Se nella vostra vita manca Gesù, è come se non ci fosse campo per il cellulare. Mettiamoci sempre dove prende! La famiglia, la parrocchia, la scuola, perchè in questo mondo avremo sempre qualcosa da dire di buono e di vero!". Il Pontefice, si è detto dispiaciuto del fatto di non essere presente fisicamente allo Stadio, ma ha osservato che i ragazzzi portano indosso una bandana con scritte le Opere di Misericordia Corporali: ha esortato i giovanissimi a "mettere in testa" queste opere perchè sono lo stile di vita cristiana. Dice: "Sono gesti semplici che appartengono alla vita di tutti i giorni, permettendo di riconoscere il Volto di Gesù nel volto di tante persone. Anche giovani, come voi! Che hanno fame, sete, che sono profughi o forestieri o ammalati, e hanno bisogno del nostro aiuto e della nostra amicizia. Essere misericordiosi vuol dire anche essere capaci di perdono. Non è facile, ma perdoniamo! Perdoniamo e dimentichiamo il torto ricevuto, così possiamo comprendere l'insegnamento di Gesù ed essere suoi discepoli e testimoni di misericordia!"

Giubileo dei Ragazzi: Francesco confessa in piazza S. Pietro


 

 Nel week-end del 25 Aprile si è svolto a Roma il Giubileo dei Ragazzi dal titolo "Crescere misericordiosi come il Padre". Francesco, a sorpresa, in talare bianca e stola viola intorno al collo si è seduto su un asedia vicino al colonnato, per amministrare il sacramento della confessione. All'evento hanno partecipato circa 70mila adolescenti dall'Italia e dal Mondo. Il tutto è avvenuto il 23 aprile, giorno dell'onomastico di Jorge Bergoglio. Sempre in mattinata, Francesco aveva Twittato: "Cari ragazzi e ragazze, i vostri nomi sono scritti nel Cielo, nel cuore misericordioso del Padre, siate coraggiosi, controcorrente! La giornata si è conclusa con la Santa Messa e passaggio alla Porta Santa.