giovedì 6 ottobre 2016

Misericordia come consolazione


 

Le parole che Gesù pronuncia durante la sua Passione trovano il loro culmine nel perdono. Gesù perdona: "Padre, perdona loro perchè non sanno quello che fanno" (Lc. 23,34). Non sono soltanto parole, perchè diventano un atto concreto nel perdono offerto al "buon ladrone", che era accanto a Lui. San Luca racconta di due malfattori crocifissi con Gesù, i quali si rivolgono a Lui con atteggiamenti opposti. Il primo lo insulta, come lo insultava tutta la gente, come fanno i capi del popolo, ma questo uomo spinto dalla disperazione dice: "Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!". Questo grido testimonia l'angoscia dell'uomo difronte al mistero della morte e la tragica consapevolezza che solo Dio può essere la risposta liberatrice. L'altro è il cosidetto "buon ladrone". Le sue parole sono un meraviglioso modello di pentimento, una catechesi concentrata per imparare a chiedere perdono a Gesù. Gesù è davvero il volto della misericordia del Padre. E il buon ladrone lo ha chiamato per nome: "Gesù". E' un'invocazione breve e semplice e tutti possiamo farla durante la giornata.

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