giovedì 10 novembre 2016

Ammonire chi cade in errore, opera di misericordia spirituale



Se siamo tutti peccatori come ammonire il fratello? Non rivendico forse di avere ragione? C'è un nesso tra peccato ed errore ma, nell'ammonire i peccatori, la presunzione appare più estrema. San Paolo (Rm3,10-12) dice che tutti abbiamo smarrito la via non siamo forse guide cieche? Eppure Gesù ci esorta: "Se tuo fratello commetterà una colpa contro di te, ammoniscilo fra te e lui...se non ti ascolterà prendi con te due o tre persone...e se non ascolterà costoro dillo alla comunità e se non ascolterà la comunità sia per te come il pagano e il pubblicano"(Mt 18, 15-17). Queste parole regolano la vita della comunità cristiana. Invece di sparlare degli altri, parlare con la persona, non dobbiamo umiliare il fratello. Facciamo sapere cosa ci preoccupa senza essere giudicanti (hai peccato, sei in errore) ma partire da noi stessi dalla nostra impressione dicendo "Ho la sensazione...ho dei dubbi...", lascio all'altro la libertà di reagire in un modo o nell'altro, rispetto la sua dignità. Gesù ci parla di guadagnarlo, ma guadagnarlo alla vita. Ammonire i peccatori è un'opera riuscita se chi è in errore si sente vincitore e riesce a guardare la sua vita in un modo nuovo.

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